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    lunedì 6 novembre 2006

    Serata all'insegna di Fazio, Dr House (mitico!) e Dandini.
    Ho scoperto Giovanni Allevi, che è pazzo, e quindi mi piace. Ho deciso che comprerò un libro di Carofiglio. E, infine, son stata commossa e scioccata da Giorgio Bocca. Commossa dal suo ricordo dell'Italia partigiana. Scioccata dall'assoluta negazione di ogni speranza per Napoli, destinata secondo lui al baratro.
    Non siamo abituati ala negazione della speranza. E'un bene o un male? Meglio sperare, o fingere di sperare che prima o poi le cose miglioreranno o rassegnarsi? E rassegnarsi è solo essere realisti o è, semplicemente, rinunciare?
    E sto parlando della città di Napoli o di me?
    Settimana impegnativa questa. A che ora punto la sveglia domani?

    5 commenti:

    1. Giorgio Bocca è scioccante... davvero... ma lui ragiona da storico e la storia non lascia speranza: o è bianco o è nero.

      Un abbraccio grande

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    2. Grazie di quello che mi scrivi...io penso sia sempre meglio sperare....primo perche' non costa nulla...secondo perche' beh se provi a sentire l'audio del mio blog te ne accorgi...

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    3. Boh...tendenzialmente sono, solitamente, pessimista. Però mi rendo che con il pessimismo e la rassegnazione non si va da nessuna parte (fortunatamente i partigiani non si sono rasseganti alla dittatura...)

      Comunicazione di servizio: ti piace anche Ginevra di Marco? Lunedì 20/11 registra un programma radiofonico per Radio Lifegate in un locale di Milano che si chiama GOGANGA (ingresso gratuito ad inviti da richiedere a: rockfiles@lifegate.it).

      Marcos

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    4. oltre che Napoli penso che sia tutta l'Italia o meglio gli italiani sull'orlo del baratro io è da anni che ho perso la speranza,basta ascoltare quello che dice e pensa la gente, cadono le braccia (e non solo quelle)
      Rispetto alla domanda di qualche giorno fa devo dirti che non ho un blog in quanto penso che sia molto più democratico leggere che scrivere!! Scherzi a parte conduco una vita talmente piatta che non saprei cosa srivere Ciao

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    5. Solitamente passa la politica della Jervolino "Napoli violenta, sporca, degrata? ma va! Napoli è esattamente come qualsiasi altra città d'Italia!" Oppure l'immagine romantica di poveri guaglioni che, mica son cattivi, ma c'hanno fame... Ora, se vogliamo continuare a prenderci in giro perchè fa più comodo e dà un alibi per non fare nulla, continuiamo pure. Al massimo ogni tanto buttiamo qualche poliziotto in + in strada per qualche giorno tanto per fare un po' di scena. Oppure incominciamo a pensare che è questione di cultura, qualcosa di radicato nei secoli, che cresce nei bambini in fasce e che non ti scrolli di dosso nemmeno con tremila parate vittimiste nè con l'esercito. E magari incminciamo sul serio a cercare una soluzione. LA speranza non si nutre di ignoranza.
      Per quanto mi riguarda sono superficialemtne ottimista e intimamente pessimista nera. Diciamo che l'ottimismo è una piacevole illusione, il pessimismo è realismo

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    "La libertà non è star sopra un albero,
    non è neanche un gesto o un’invenzione,
    la libertà non è uno spazio libero,
    libertà è partecipazione."