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    giovedì 22 febbraio 2007

    Sono in vena di copia-incolla.
    Il primo è l'editoriale di Franchino, il mitico gestore del Fuori Orario, che ha saputo sintetizzare quello che ho pensato io ieri. Il secondo è del solito Travaglio.
    E me ne torno alle tante cose da fare, un po'pensando alla mia tristezza e un po' a come potrei reagire di fronte ad un governo con dentro l'Udc. Forse potrebbe farmi persino ridere..

    Per Rossi e Turigliatto
    Stronzi, stronzissimi, maledettamente stronzi, pezzi di merda, super pezzi di merda, imbecilli, irresponsabili, coglioni (no, scusate, coglioni siamo noi), maiali, porci, che Dio vi stramaledica, vi fulmini, vi incenerisca sul posto, figli di puttana, fascisti, fascisti e poi ancora fascisti, travestiti di rosso ma neri come la merda,
    vorrei inveire contro di voi tutto il giorno, fino ad arrivare a 19.520.556 milioni di insulti, tanti quanti sono stati i voti all'Unione (due in meno, i vostri) e tanti quante sono le speranze sputtanate con il vostro voto di merda.
    Vi stramaledico e vi stramaledirò sempre!
    Bassi Franco

    Uliwood Party di Marco Travaglio

    Visto che è martedì grasso, la domanda è la seguente: che cosa si rischia in Italia, corrompendo un giudice e un perito per vincere una causa persa e far condannare una banca pubblica, l’IMI, a versare a un petroliere malfamato un risarcimento non dovuto di 1000 miliardi, presi direttamente dalle nostre tasche, e mettendosi in saccoccia una mazzetta di 21 miliardi?


    Risposta: il massimo della pena sono 4 legislature in Parlamento e una nomina a ministro della Difesa, un calvario terribile che si conclude con una condanna a 6 anni puramente virtuale: grazie all’ex Cirielli, di quei sei anni si scontano ben 4 giorni e mezzo di carcere e 9 mesi e 10 giorni a domicilio, poi grazie all’indulto si ottiene lo sconto di 3 anni e si passa ai cervizi sociali per rieducarsi prestando “consulenze legali” (si fa per dire) alla comunità di ex tossici e alcolisti di don Picchi. Il tutto restando miracolosamente deputato e conservando l’indennità parlamentare con annessi e connessi.

    C’è della perfidia, nella decisione del Tribunale di sorveglianza proprio nel momento clou di Carnevale. Tipico caso di “giustizia a orologeria”, perché l’affidamento del disonorevole Previti alla comunità di don Picchi è destinato a mettere di buonumore l’intero mondo del crimine (lui aveva addirittura chiesto di lavorare presso la onlus “Operation Smile”, ma il giudice deve averla ritenuta troppo allusiva).

    Intanto è la prova provata che i nostri legislatori sono umoristi finissimi. Poi dimostra che, in Italia, delinquere conviene: se quello che i giudici del Tribunale di Milano definirono “il più grave caso di corruzione della storia dìItalia e non solo” costa al colpevole numero uno la bellezza di 4 giorni e mezzo di reclusione, dopodiché può tornare a godersi il bottino, c’è speranza per tutti.

    Il fatto poi che il giudice di Roma l’abbia condannato a scontare la pena facendo l’avvocato, cioè la professione che gli serviva per delinquere, è un tocco di finezza in più. Anche perché l’Ordine forense, dopo la condanna definitiva, aveva sospeso Previti dall’attività in attesa di valutare se espellerlo. Può un avvocato sospeso esercitare la professione? Nel Paese di Azzeccagarbugli, una soluzione si troverà.

    Del resto, dal 4 maggio 2006 Previti è ufficialmente interdetto in perpetuo dai pubblici uffici per decisione della Cassazione e dunque privo dell’elettorato attivo, ma quei buontemponi della giunta della Camera han trovato il modo di non metterlo alla porta (non può votare alle elezioni, ma alla Camera sì). I più spiritosi sostengono che il deputato non è un pubblico ufficiale (mentre il segretario comunale o il consigliere circoscrizionale sì). Altri, strepitosi, argomentano che l’affidamento al servizio sociale estinguerebbe l’interdizione perpetua, e dunque bisogna attendere che l’affidato completi la sua missione presso il CEIS (1 anno e 7 mesi) per vedere se può restare a Montecitorio. Altri ancora, ai confini della realtà, ipotizzano di nominare un deputato supplente – il primo dei non eletti di Forza Italia – che gli tenga in caldo lo scranno fino al rientro e poi levi il disturbo. I più temerari ventilano la possibilità che Cesare, nella lunga libera uscita tra le 7 e le 23, si divida tra il CEIS e Montecitorio.

    In fondo anche la Camera è una comunità di recupero, dove si rieducano una novantina di pregiudicati, imputati, inquisiti, prescritti e miracolati. Sei ani fa un altro deputato-detenuto, Gianstefano Frigerio, forzista, ottenne l’affidamento al servizio sociale proprio alla Camera, anche se il giudice raccomandò di non esagerare: tre giorni al mese, non di più, per evitare brutti incontri che avrebbero pregiudicato il percorso rieducativo.

    Restano da chiarire le esatte mansioni del rieducando. La dizione “consulenze legali” è troppo vaga, e definire “legale” Previti, o qualunque cosa abbia a che fare con lui, appare francamente eccessivo: forse il giudice di sorveglianza avrebbe dovuto precisare che, fra le consulenze consentite, non rientra quella di comprare i giudici con “ ‘na borzata de sordi”, come ai bei tempi.

    Se don Picchi dovesse vederlo avviarsi in Tribunale con una valigetta di banconote fascettate, sa quel che deve fare.

    L’Unità del 20.2.2007

    5 commenti:

    1. No, un governo con dentro l'UDC non fa ridere: fa piangere dalla disperazione più nera!

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    2. Quando ho sentito per radio che il governo era caduto, subito ho pensato che fosse una trasmissione vecchia replicata, poi che forse non intendeva proprio "caduto", poi ho realizzato che era proprio caduto... Ho avuto un moto di sconforto e di rabbia. Però non me la sento di condannare i due senatori che hanno votato contro. Il loro è stato un voto di coscienza. In mezzo ad una politica fatta solo di compromessi e di strategie per mantenere il potere, loro hanno ritenuto fosse più importante rispettare la fiducia di chi li aveva eletti. E' il resto della maggioranza che sta disattendendo un po' di promesse fatte e si sta dimostrando diversa da quella che si era fatta votare.

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    3. beh i senatori nn hanno votato contro ma si sono astenuti e non erano due ma ben 24....
      che sia caduto non è una cosa eclatante.
      Altri parlamenti sono andati avanti 5 anni facendo cadere i governi ogni sei mesi ...
      la caduta di questo è per lo pi un incidente di percorso e nulla più.
      Infatti pronto già il Prodi Bis.
      Presumo poi che qui non si andrà mai a votare, anche perchè i senatori e deputati hanno troppo cara la poltrona per andare di nuovo alle elezioni ed in modo particolare la maggioranza.
      Certo però è caduto per motivi secondo me stupidi.
      Fosse caduto per legge contro il conflitto d'inteessi, contro i deputati indagati in parlamento, o per eliminare gli inceneritori dall'italia, avrebbe avuto il suo senso, così no...

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    4. L'Unione la maggioranza al senato non l'ha mai avuta, in questi mesi si è retto sui voti dei senatori a vita e dell'ondivago Pallaro, eletto all'estero, una specie di ibrido tra un mafiosetto argentino e un guappo di Scampia, senza contare il passaggio al centrodestra del senatore De Gregorio, eletto nell'Italia dei Valori.
      Credo che Rossi e Turigliatto avrebbero fatto meglio a votare come da consegna, ma gl'insulti gratuiti sono la testimonianza che non si è capito che la colpa della caduta del governo risiedono nella spallata da destra che è arrivata tramite i senatori a vita espressione del vaticano (Andreotti), usa (Kossiga) e confindustria (Pininfarina), che hanno mandato un chiaro messaggio sui Pacs, impegni militari, basi nato, finanziaria, pensioni.....
      Purtroppo ora per la sinistra sarà più difficile far valere la propria posizione su Tav, rigassificatori, previdenza, pacs/dico e precariato, e chissà quanto altro.....

      Maurone
      www.maurone-memoriecasuali.blogspot.com

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    5. grandissima
      www.stefanomassa.splinder.com

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    "La libertà non è star sopra un albero,
    non è neanche un gesto o un’invenzione,
    la libertà non è uno spazio libero,
    libertà è partecipazione."