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    giovedì 31 gennaio 2008

    Volete sapere quello che penso di Franco Marini?
    vabbè, me lo tengo per me, è meglio.
    Passo di qui perchè ieri una notizia mi ha molto turbata. Ieri mattina Giancarlo, mitico locale dei Murazzi, è andato a fuoco. Giancarlo era - è, perchè riaprirà di certo, vuoi che i suoi amici subsonica non contribuiscano? - il locale clou della notte di Torino. Uno si faceva la sua serata, poi verso le 2 andava da Giancarlo e ci restava fino a mattina. Io ci sarò andata tre volte, credo, di cui una a mezzanotte.. Il Gianca era ancora deserto. Per me ha sempre rappresentato la vita che mi è mancata... avrei voluto anch'io passarmi le notti lì. C'è stato un periodo in cui uscivo talvolta con un gruppo che ci andava spesso e non mi portava mai, quanto stavo male a pensarci e quanto ne soffro ancora. Sarò infantile, ma ancora oggi che ho quasi 30 anni vorrei trovare qualcuno che mi ci porti qualche volta. Vado 100 volte all'anno in Emilia, esco, faccio cose e vedo gente, come direbbe Moretti, ma mi manca quello che per me ha sempre rappresentato "la normalità", la vita sociale intensa dei miei coetanei che tanto invidiavo. Ora mi giudicherete pazza di sicuro, ma forse qualche torinese mi potrebbe capire.
    Beh, Giancarlo risorgi. Non rinuncio ancora ad una seconda giovinezza, e a qualche notte da te...

    7 commenti:

    1. ciao.ho scoperto per caso il tuo blog.lo trovo carino.ti propongo di visitare il mio blog,poi se ti va fare uno scambio link!!!il mio blog è http://wwwblogdicristian.blogspot.com/

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    2. Doveva essere un bel locale..una tana..o come il bar di Guerre Stellari..tornerà più bello di prima e ce lo racconterai.
      Dai dimmelo in un orecchio cosa pensi del Marini.. ;-)

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    3. Quello che dici di Giancarlo lo sento molto mio. Anche per me rappresenta qualcosa che non ho mai avuto, una socialità, un trovarsi, un stare in mezzo alla gente, che non ho mai vissuto. Vabbhè del resto son orsa...
      Dai che appena lo rimettono in sesto ci andiamo io e te!

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    4. Ciao.
      Se passi da me c'è una cosina per te :-)

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    5. ciao. hai mai pensato che forse i tuoi amici non ti portavano perchè avevano paura che ti accadesse qualcosa tra la massa di ubriaconi di gianca? io non porto la mia sorellina perchè giancarlo è un locale pieno zeppo di gente, spesso ubriaca, marocchini arabbiati e sbandati.ho paura che si faccia male e se dovesse accadere non riuscirei mai a perdonarmelo. e anche lei come te si arrabbia e ci rimane male, ma le rispondo sempre che la socialità si sviluppa anche nei pub. no?
      ciao da una torinese.

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    6. Che discorso stupido! io mi proteggo da me, chi è mio amico non deve proteggermi, solo essere mio amico. Punto.

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    7. giancarlo ha preso fuoco? noooooooo... che brutta notizia.
      sulla sua rinascita non ho dubbi. ha subito decine di allagamenti e dopo poco era nuovamente in piedi. la prima volta che ci sono stata avevo 15 anni (oggi ne ho 33) e ho convissuto a contatto con almeno due generazioni. dal mitico fumetto vivente di altan (un ex-assiduo frequentatore dall'età incerta) ai subsonica non ancora subsonica o agli afterhour. centinaia e centinaia di serate. miliardi di ricordi. hai ragione quando dici che è mitico.
      giancarlo, però, lo vivi quando è giusto viverlo. ci andassi oggi mi sentirei fuori luogo perché non bevo più (o almeno non mi ubriaco); perché sono meno socievole; perché oggi la notte per me è pace non più caos. ammetto comunque che mi manca tutto ciò che mi riguarda e che era legato a quel posto. ero diversa. migliore o peggiore non lo so. solo diversa e giancarlo faceva da accompagnamento musicale alla mia vita di allora. l'avrò frequentato per.. 13 anni? non so. è certo che giancarlo è stato il primo locale 'senza regole' (tessera arci a parte) che ho vissuto. è certo che solo giancarlo ti permetteva di godere di "albe meccaniche" alle 6 del mattino, accompagnandoti per mano (o tirandoti per il collo). è certo che giancarlo rinascerà!
      p.s. mi collego all'ultima frase di effimera_mente. magari un giorno ci torneremo insieme. sorrisi sparsi.

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    "La libertà non è star sopra un albero,
    non è neanche un gesto o un’invenzione,
    la libertà non è uno spazio libero,
    libertà è partecipazione."