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    mercoledì 12 marzo 2008

    Bella gente

    Un parco giochi rigorosamente vietato ai minori di 65 anni. O meglio, aperto ai bambini solo in qualità di accompagnatori: dei loro nonni. No, non è una trovata pubblicitaria sponsorizzata da pomate anti-trauma o lobby di fisioterapisti in attesa del fatale colpo della strega. E’ un progetto che Torino sta per realizzare sul serio, forte dei suoi 209.577 over 65enni, pari ormai al 24 per cento della popolazione.
    Questa è la notizia del giorno a Torino. L'articolo della Stampa si conclude con l'intervista ad un pensionato entusiasta: molto meglio che giocare a carte o passare il tempo nelle bocciofile.
    Che meraviglia.
    Io, soprattutto da piccola, ho passato molto tempo coi miei nonni e i loro amici. Giuro che non mi hanno mai proposto di andare sull'altalena al posto mio. Al limite mi spingevano.
    Sono anziani, non rincoglioniti. I miei nonni hanno passato ore e ore a giocare a carte, tra l'altro nonna era nota perchè barava in continuazione. Non vi dico le liti... Ora mia nonna ad 80 anni è lucidissima, mio nonno ha l'alzheimer. Giocare alle carte rimane una grande evasione per lei, che in quelle due ore non pensa, e l'unico momento in cui lui ha degli sprazzi di vita "normale": incredibilmente non ricorda quasi nulla ma riesce a giocare a carte con gli amici. Se vedeste uno come mio nonno sull'altalena, cosa pensereste?
    Agli anziani, ai disabili, agli stranieri si dà del tu, partendo dal presupposto che capiscono meno. Poco rispettoso, proprio come trovo non troppo dignitoso portare un anziano al parco giochi.
    La fiat aveva messo a disposizione dei suoi ex-dipendenti che vivono nelle case Fiat dei piccoli alloggi per giocare e carte e ritrovarsi. Ora li ha chiusi tutti, ultimo quello dei miei nonni, l'altra settimana. Una tragedia. Nonna andava tre sere alla settimana e la domenica, nonno tutti i pomeriggi con gli amici. Non portavano nessun profitto alla Fiat, certo: ma non è che la grande "mamma" di Torino ha pensato troppo agli ex operai malati o malmessi... La risposta è stata...chissenefrega.
    Ogni pomeriggio, un sant'uomo, Giulio, viene a prendere nonno e va in giro con lui. Ieri pioveva, e un altro pensionato ha organizzato di giocare a casa sua perchè, con nonno sistemato, nonna si godesse due ore di tranquillità. Una volta questi vecchi hanno quasi menato uno che ha accennato a prendere in giro nonno, e l'altro giorno Giulio ci diceva: non ha memoria, ma è intelligente, io me lo ricordo quando lo andavo a vedere giocare a bocce, era un grande campione (è stato campione italiano di quadretta). Era ammirato.
    Sono piccoli miracoli quotidiani. I miei nonni hanno ben seminato nella loro vita.
    Questi meravigliosi pensionati che mi commuovono ogni volta che li vedo non sono proprio tipi da altalena.
    E poi vien da chiedersi quanti centri anziani potevano riaprire coi soldi che useranno per questo fantomatico parco...
    Siamo sicuri che è progresso questo?

    2 commenti:

    1. Accade spesso che leggendoti mi trovi d'accordo con te e qualche volta che in certa misura mi senta coinvolto. Questa volta di più. Di più perché parli dei tuoi nonni e così mi hai dato modo di ricordare i miei. Questa volta mi sono anche commosso.

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    "La libertà non è star sopra un albero,
    non è neanche un gesto o un’invenzione,
    la libertà non è uno spazio libero,
    libertà è partecipazione."