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    domenica 4 maggio 2008

    O partigiano portami via

    Da Articolo21:

    Muore un partigiano. Divieto di cantare Bella Ciao in Chiesa
    di Ugo Dinello

    Quando hanno sentito del divieto a suonare in chiesa "Bella ciao" a non credere alle proprie orecchie sono stati per primi i suoi parrocchiani. Perché quando don Renato, parroco a Castelnuovo, provincia di Pordenone, profondo Nordest cattolico e antifascista, ha detto che no, la musica per l'addio al povero Egidio Cozzi, che se n'era appena andato tra i più, a 80 anni, dopo una vita passata a ricordare la sua attività di stafetta partigiana e l'emozionante ingresso nel gap, a fare la guerra contro nazisti e i collaborazionisti fascisti, quella musica non si poteva proprio suonare, beh: a sentire don Renato che impediva la musica partigiana ai funerali dell'Egidio, persino i catechisti si sono guardati tra loro. Ma come? Se la fissa di don Renato è la preghiera come "momento d'incontro"? Se in tutta la diocesi (Pordenone - Concordia) don Renato ripete sempre a ogni convegno che "La preghiera intesa come ripetere mnemonico a lungo non soddisfa e , anzi, fa prendere le distanze. Quando invece si vivono momenti forti, che ci appassionano, si educa alla preghiera intesa come incontro, come dialogo, come rapporto concreto. La preghiera dev'essere una relazione di vita vera", tanto che appena nel 2005 lo fece mettere per iscritto agli atti di un convegno diocesano, perché ora impedire questo "momento forte" tra la storia e la fede di un vecchio conosciuto in tutto il paese, che per il funerale aveva chiesto che la banda gli suonasse "Bella ciao"? Una canzone che è una preghiera: porta un fiore sulla mia tomba.
    Che poi Castelnuovo mica è un posto qualsiasi. Nella storia partigiana qui è nata la "Garibaldi Natisone", qui si è svolta una storia feroce legata all'amor di patria tra partigiani patrioti e fascisti venduti all'invasore tedesco che aveva anesso questa zona d'Italia al Reich e si era portato qui perfino i cosacchi "bianchi", ferocissimi accanto alle Ss, tra rastrellamenti , agguati e crimini nazisti sui civili.
    Non a caso proprio di Castelnuovo è una delle pochissime partigiane combattenti, 19 in tutta Italia, insignite di medaglia d'oro al valor militare: quella Tonelli Virginia, classe 1903, tra i responsabili politici di molte brigate che, catturata a Trieste dai tedeschi, pur di non rivelare le importantissime informazioni in suo possesso, resistette senza aprire bocca a 20 giorni di torture della Gestapo a Trieste, tanto che i suoi aguzzini, esasperati, la bruciarono viva. Mica acqua fresca. A Castelnuovo le storie come quelle della Virginia sono più d'una.
    In paese c'è chi ha malignato su una risorta passione politica di don Renato che "messo di fronte al rosso attaca come un toro". Mah. C'è chi ha parlato di un precedente che il vescovo Poletto aveva tirato fuori: un concerto di musica "inappropriata" in una chiesa. Passi pure questa. Ma quando la famiglia dell'Egidio, gente pratica, ha detto, eh vabbè, abbiamo capito, allora la musica alla buon'anima gliela suoniamo all'uscita, sul sagrato, fuori dalla chiesa, si è vista opporre un altro rifiuto: il sagrato è della parrocchia e là decido sempre io che sono il parroco.
    A questo punto, pratici sì, ma a tutto c'è un limite. Musica partigiana voleva l'Egidio e musica partigiana sarebbe stata, con o senza parroco. E pur di fargli sentire per l'ultima volta "Bella ciao", i familiari hanno scelto il rito civile.
    "Scarsa sensibilità del parroco verso un morto", spiegano composti i familiari.
    "Applicazione delle regole che normano le funzioni religiose", ha risposto il parroco.
    In paese il povero don Renato si è subito beccato un soprannome, perché in fondo, una canzone che chiede un fiore sulla tomba per uno degli uomini che hanno difeso la Patria dai suoi aguzzini, anche a farla in chiesa non era sbagliata, anzi, sarebbe stato "un momento forte d'incontro e di preghiera". E allora per il paese il parroco è diventato "don bausar", che tradotto dal friulano significa: "colui che predica bene e razzola male". Oppure: "che le spara un po' grosse". O ancora: "bugiardo". Insomma: per la traduzione fate voi.


    Se poi volete iniziare male la settimana potrete sempre andare qui e qui.
    Torno al divano che ho tipo 60 di pressione..

    2 commenti:

    1. Don Schifani, collegio elettorale di Corleone. Dico: Corleone.
      Serve dire altro?

      W L'ITAGLIA !!! :-)))

      (a me la pressione la fa alzare, però .. sarà che mi ribolle il sangue e pv=nRT)

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    2. Da rimanere veramente a bocca aperta..ma perché??? :O
      Hanno fatto bene i parenti, fan.... alla Chiesa :P

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    "La libertà non è star sopra un albero,
    non è neanche un gesto o un’invenzione,
    la libertà non è uno spazio libero,
    libertà è partecipazione."