Massì, ti voglio bene anche se...

Triste, ma insieme tranquilla, in attesa di concerti, di primavera e di chissà cosa, mi accingo quasi ad andare a letto, pensando che in fondo pasqua e pasquetta sono finite, che ieri in famiglia son stata bene e che per fortuna ora la prossima festa è.... il 25 aprile.
Stasera mi son vista l'ultima puntata di er. La serie è famosa perchè in genere l'ultima puntata finisce malissimo, ed in effetti:
- uno viene investito e gli amputano le gambe
- all'altro tolgono la custodia della sua quasi figlia
- l'altro ancora parte in aereo un giorno in cui sono previsti attentati
- una va ad una manifestazione per la pace, interviene violentemente la polizia, cade, viene calpestata da tutti e..... sigla, arrivederci alla prossima serie.
Vabbè. Poi mi si dice che ascolto Capossela che è triste, ma guardare queste serie è deleterio! Ucciderei gli sceneggiatori. Anzi li punirei facendo loro ascoltare tutti i giorni la canzone della Tatangelo dedicata all'amico gay scritta da D'Alessio: venerdì, al ritorno dal concerto, la radio l'ha trasmessa e io, che non l'avevo mai sentita, son rimasta impietrita:
Se a chi dice che non sei normale (si usa ancora dire ai gay che non sono normali?)
Tu non piangere su quello che non sei
Lui non sa che pure tu sei
Uguale a noi e che siamo figli dello stesso Dio (c'è bisogno di dirlo?)
Dimmi che male c’è
Se ami un uomo come te
Ha ragione Fiorello, a dire che bisognava cantare
Dimmi che male c'è
se sei frocio...
E'sempre la stessa storia, si ha paura del diverso e non lo si chiama per nome! Sarebbe rispetto questo? O una forma più sottile ed infida di pregiudizio? Bah.