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    martedì 16 settembre 2008

    Al tavolo con Marx e sotto la pioggia

    E'stato un bellissimo matrimonio, davvero. Bellissimo perchè non siamo andati dal parrucchiere che voleva uno sproposito per fare una piega facilissima. Perchè la sposa era bellissima, con l'abito e i capelli perfetti per lei, esattamente come dovevano essere, e la camicia dello sposo, fucsia, adorabile. Perchè è iniziato in ritardo, e c'era un caldo spropositato ma per fortuna che alla fine uno degli altri testimoni ce l'ha fatta ad arrivare, nonostante l'Alitalia (anzi, quelli che hanno fatto saltare l'accordo con Air France..) l'abbia lasciato a piedi e si sia dovuto fare Roma-Metaponto in auto a tempo di record, che neanche Shumi... Perchè, sempre quelli che stan rovinando l'Alitalia non avrebbero gradito i nomi dati ai tavoli, Gramsci, Togliatti, Berlinguer, Lenin e così via (io ero al tavolo degli sposi, che ovviamente era il tavolo Karl Marx..). E non avrebbero neanche gradito l'entrata degli sposi al ristorante sulle note dell'internazionale. Perchè ho conosciuto persone stupende e abbiamo ballato sotto la pioggia (tuoni, fulmini e saette...) fino alle 4 di mattina, e non ditelo alla sposa che poi, alle 5, in camera, mi son data un colpo di piastra, meglio farle credere che non me ne fregava niente dei capelli.. Perchè, poi, alla fine, non me ne fregava proprio niente dei capelli, e non solo perchè mi son divertita un mondo davvero, ma anche perchè, in questo periodo davvero difficile per me, è stato un regalo vedere la mia amica così felice, se lo merita.
    E poi il viaggio di ritorno è stato pieno di sorprese, lunghe attese senza bar, cambi treni non previsti, signora che dava i numeri, coppia che si picchiava coprendo col lenzuolo il povero figlioletto, cuccettista sparito.... Nessun spazio alla noia, anche perchè poco dopo mezzanotte, son crollata come da anni non capitava e ho dormito 7 ore.
    Se vi va, vi consiglio il post dello sposo, che abbiamo scoperto chiamarsi Alfredo Augusto Luigi....
    Ora si ritorna ai concerti, magari quelli entro i 400-500 km, perchè con la famosissima tratta Torino-Policoro e ritorno per un po' vorrei chiudere con le lunghe distanze, e ai colloqui. Fra un po'ne ho uno, anzi. La speranza è che un nuovo lavoro arrivi presto, perchè posso e devo avere un lavoro vero, fuori casa.
    Gli sposi, intanto, se ne vanno a New York City... buon viaggio di nozze!

    8 commenti:

    1. Anche piacerebbe stare al tavolo con Carl Marx...

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    2. Bel matrimonio, complimenti. Ogni tanto una bella notizia arriva...

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    3. No, Durruti non c'era, ma c'era Dolores Ibarruri... e poi c'era Valeria!!!
      Un bacio da NYC!!!

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    4. deve essere stato proprio bello testimoniare a questo matrimonio...:-)..auguri agli sposi

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    5. No che ficata di matrimonio!!!
      Io pure voglio andare ad un matrimonio così,dove invece che le canzoni alla Gigi d' Alessio suonano l' Internazionale...
      Mi ricorda il matrimonio dei genitori di una mia amica.Oddio mi ricorda...me l' hanno raccontato loro che si sono sposati,lei con una coroncina sulla fronte modi Hippy e invece della macchina d'epoca avevano il furgone dipinto con simbolo della pace compreso,stampato sul cruscotto!Che risate!!!

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    6. che divertente!!
      ecco un bel matrimonio diverso dagli altri.. mi piace!

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    "La libertà non è star sopra un albero,
    non è neanche un gesto o un’invenzione,
    la libertà non è uno spazio libero,
    libertà è partecipazione."