Genova, 2001
Sono così triste per questa vicenda del lavoro che sto facendo fatica a vivere. Non riesco neanche a parlare, e allora mi riaffaccio qui solo per regalarvi due punti di vista su una delle pagine più nere della nostra storia. Sono due contributi importanti, il primo mi ha molto toccata, il secondo mi ha fatto riflettere su dei lati che non avevo considerato, e dato un po'di speranza.
CI RIVEDIAMO FRA TRE MESI di Marco Travaglio
Quando si dice che, prima di commentare le sentenze, bisogna leggere le motivazioni, non è una frase rituale. Perché, fatto salvo il diritto delle vittime a protestare se ritengono di non aver avuto Giustizia, gli altri dovrebbero almeno sapere di che stanno parlando. Per ora, c'è solo un dispositivo di poche righe con l'elenco degli imputati assolti e di quelli condannati. Nient'altro. Entro tre mesi, sapremo anche i perchè e i percome. Cioè quali fatti sono stati accertati, quali sono stati smentiti, e quali sono stati accertati ma non c'è la prova certa che li abbia commessi Tizio piuttosto che Caio. Paradossalmente tutti i commenti sulla sentenza di Genova sono uguali: si è detto, con toni opposti, che i giudici hanno smentito l'esistenza di mandanti superiori per le violenze delle forze dell'ordine contro cittadini inermi nella scuola Diaz e per le prove false create ex post per giustificare la mattanza. L'ha detto chi a sinistra s'è indignato perché i giudici hanno risparmiato i vertici della polizia, l'ha detto chi a destra se n'è felicitato. Niente di più sbagliato o (almeno) di più prematuro. È possibilissimo che nelle motivazioni il Tribunale di Genova metta nero su bianco che i mandanti esistono e gli agenti condannati eseguivano ordini superiori, ma le indagini non li hanno individuati oltre "ogni ragionevole dubbio": o perché sono state fatte male, o perché sono state depistate (un'inchiesta parallela sull'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro ipotizza qualcosa del genere), o perché le prove a carico di Tizio o Caio non erano sufficienti ma era impossibile scoprire di più in quanto i mandanti non han lasciato impronte digitali. Vedremo, leggeremo. È già accaduto per Piazza Fontana: quando la Cassazione assolse, due anni fa, Delfo Zorzi, si disse, a sinistra con dolore e a destra con sollievo, che cadeva la pista nera e si tornava all'anno zero. Poi usci la sentenza e nessuno ne parlò. Peccato, perché la sentenza afferma che la matrice nera della strage è accertata, la bomba era opera della cellula veneta di Ordine nuovo, ma non c'erano prove sufficienti a carico di Zorzi, mentre altri probabili complici come Freda e Ventura non potevano più esser condannati perché già giudicati e assolti per lo stesso fatto. Chiedere al processo penale di ricostruire la verità assoluta di un fatto è assurdo: la verità giudiziaria è sempre, inevitabilmente, un minuscolo spicchio di quella complessiva. Il che non vuol dire che la verità giudiziaria non vada considerata, anzi: vuol dire che, quando si accerta 10, bisogna calcolare che è accaduto 100. Ecco perché, in un Parlamento normale, cioè non in quello italiano, sarebbe doverosa una commissione d'inchiesta che accerti le responsabilità politiche dei vertici della polizia del 2001: per farlo bastano prove molto meno stringenti di quelle richieste per mandare qualcuno in galera. Se il nuovo capo della Polizia Antonio Manganelli s'è assunto la responsabilità politica della morte del tifoso Gabriele Sandri, ucciso da un agente in circostanze impreviste e imprevedibili in un autogrill, non sarebbe difficile fare altrettanto per chi dirigeva le operazioni in un evento ampiamente previsto e pianificato come il G8. Ma in Italia, da una ventina d'anni, sappiamo a che servono le commissioni d'inchiesta: a fabbricare verità di comodo, cioè di partito; a diffondere ricatti; e a impapocchiare quel poco che la magistratura è riuscita ad accertare. Dio ce ne scampi.
Aspettiamo pure il deposito, ma il dolore e la rabbia per la sentenza rimangono interi...
RispondiEliminaVale, non te la prendere per il lavoro.Oggi mi hanno avvilito tantissimo in ufficio. Sono molto arrabbiata, ma succede a tante persone, bisogna lo stesso lottare come si può con tutte le nostre forze. Non farti intimorire. Baci
RispondiEliminaAspettiamo questi tre mesi, ma sinceramente a me sembra che l'ingiustizia sia stata fatta.
RispondiEliminaciao vale come stai? stef
RispondiEliminawww.comunicazionepolitica.splinder.com
Travaglio ha quasi sempre ragione.
RispondiEliminaPer il resto, dai forza e coraggio, non arrenderti:-)
Ciao Vale..piacere di conoscerti.
RispondiEliminaHo dato un'occhiata al tuo mondo, scrivi benissimo e sei davvero in gamba.
Hai tutti i motivi per essere incavolata nera per il lavoro ma vedrai che tutto si risolverà per il meglio, te lo auguro di cuore.
Buona serata leonessa!!
(fai bene ad essere felice di essere donna ^_^)
...ce ne scampi... e liberi se mi consente. :)
RispondiEliminaGià.
RispondiEliminaDi solito le smentite, o le "errata corrige", o le motivazioni sono relegate a piè della 5a pagina, perchè non si vive più neppure il presente... ma solo la sua superfice.
Lavoro... un argomentino... mmmmmm,
se ci fosse qui Bukowski, saprebbe risponderti adeguatamente, (eh, eh, eh!) comunque già essere responsabili di se stessi non è da tutti, non trovi?!
A presto, spero anche sul Mucchio.
Stefano e Banjo.
..non credo sia possibile ormai pretendere giustizia.
RispondiEliminaPer capirlo, basta vedere gli avanzamenti di carriera delle persone chiamate in giudizio.
Quindi, finiranno per prenderlo in "quel posto", oltre ai bastonati, solo i bastonatori, ma non chi era nella stanza dei bottoni; non illudiamoci.
Siamo tutti colpevoli, anche e soprattutto noi che c'eravamo. Ancora mi capita di avere incubi di notte, rivivere Genova. Mi sveglio più vergognandomi che con spavento e mi chiedo: "perché me ne sono andata, seppure dopo tre giorni d'inferno, perché non sono rimasta là, fino a ritrovare tutti i dispersi e ad avere piena giustizia" e i miei diciotto anni d'allora non mi bastano, non sono una scusa sufficiente.
RispondiEliminaA novembre dell'anno scorso eravamo tanti a Genova, ma non basta, bisogna fare di più per quei ragazzi che stanno facendo da capi espiatori, se non possiamo più aiutare noi stessi e neppure Carlo, aiutiamo loro. Adesso.
Ciao, è la prima volta che passo qui da te, scrivi molto bene e nel scrivere dai sensazioni, sai lavorare è dura per tutti, c'è chi sta meglio e chi peggio, io nei miei 36 anni di lavoro ho cambiato ambiti e ora sono in uno nuovo da 5 anni dopo aver dato i miei 30 in un ente, senza mai avere un grazie per il lavoro svolto e senza medaglie o premi vari, non è che me ne importi tanto, a me basta che mi lasciano lavorare indisturbato e non chiedo gloria. Sui fatti di Genova beh che dire, io abito qua e ti posso garantire che a secondo del mio giudizio che sia giusto o sbagliato, mi sembra che le colpe ci siano sia da uno che dall'altro schieramento, lavoro proprio qui dove sono successe i casini e posso dire che non vedo come in una manifestazione dichiarata pacifica si possa brucciare le auto o negozi di chi ha fatto sacrifici con il proprio sudore, sia giornali e televisioni hanno dato colpe a tutti ma sappiamo che la verità non è cosi, noi che abbiamo vissuto quei tre giorni di guerra, forse e sicuramente la vera verità nn verrà mai fuori, ma questo vale anche per molte altre cose che sono successe nel nostro paese, si sa che chi puo fa scomparire le vere ragioni e oscura tutto, non dico che sia sinistra e ne destra ma chi ne ha solo il benificio di questo, sai si da sempre colpe a i colori ma credo che si dovrebbe iniziare a dire che le colpe sono solo di uomini con interesse proprio e non di tutti. ciao e un augurio di buon natale e felice anno nuovo, un kisss dolce ALby
RispondiElimina